Organizzazioni
“È più leggero il compito quando molti si dividono la fatica”, diceva Omero. Ed è molto più strategico, aggiungiamo noi. Solo unendo le forze e facendo gioco di squadra con chi condivide gli stessi obiettivi è possibile realizzare interventi di sistema, capaci cioè di dare risposte organiche, intersettoriali e multidisciplinari, a problemi complessi. Il verbo ‘cooperare’, d’altra parte, è alla base di ogni idea di ‘civiltà’, e deve essere il mezzo e il fine di ogni sfida educativa che si rispetti. Qui sotto, trovate una prima lista di partner della Fondazione Paolo Bulgari. Realtà molto diverse tra loro che abbiamo deciso di sostenere e con le quali cooperiamo in vista dell’obiettivo comune.

Un ponte tra fondazioni, per costruire azioni di sistema
Aderire ad Assifero, l’associazione nazionale delle Fondazioni ed Enti filantropici italiani, è stato uno dei primi atti della Fondazione Paolo Bulgari. È nostra intenzione, infatti, cercare di lavorare in maniera strategica e integrata con altre realtà filantropiche che condividono l’urgenza di intervenire a sostegno della comunità educante per contrastare diseguaglianze e povertà educative.
Fondata il 14 luglio 2003 e diventata il punto di riferimento di oltre 100 Fondazioni private (di famiglia, d’impresa e di comunità) e altri Enti filantropici, Assifero si propone di promuovere e consolidare una filantropia istituzionale italiana più visibile, informata, connessa ed efficace, lavorando ogni giorno per aumentare la circolarità di informazioni, buone pratiche e approcci innovativi, e con l’obiettivo strategico di fare insieme massa critica, scalare modelli, rafforzare l’impatto sociale e promuovere, anche a livello nazionale ed europeo, un polo filantropico aggregativo. Le Fondazioni e gli Enti aderenti ad Assifero si riconoscono nei principi di carattere generale enunciati nella Carta dei Princìpi di Responsabilità.

LABSU, urbanistica e vita quotidiana
Il Laboratorio di studi urbani Territori dell’abitare (LABSU) dell’Università La Sapienza di Roma, dal 2010 si dedica, all’interno del Dipartimento DICEA, allo studio dei rapporti tra pratiche urbane e progettazione, tra urbanistica e vita quotidiana, oltre che dei processi complessivi di formazione ed evoluzione della città, con particolare riferimento alle aree di espansione insediativa e più specificamente alle periferie della capitale.
Lo studio realizzato dal DICEA è strettamente legato alla sperimentazione, volta a favorire processi di riappropriazione positiva dei luoghi anche attraverso la realizzazione di esperienze di ricerca-azione e di attivazione di processi partecipativi che sostengano in maniera efficace le forme di autorganizzazione esistenti sul territorio.
Gli approcci utilizzati dal Dipartimento sono in larga misura interdisciplinari, come richiesto dalla complessità delle problematiche affrontate e dalle innovazioni metodologiche in continuo divenire. A tal fine è di notevole importanza la coesistenza nel DICEA di un’ampia gamma di competenze specifiche: una ricchezza che offre alla qualità dei professionisti operanti al suo interno il valore aggiunto derivante dalla integrazione tra le diverse aree disciplinari afferenti il Dipartimento.

Un laboratorio per la giustizia sociale
È la grande novità del panorama italiano della ricerca e della proposta economica, sociale, politica, a tutti gli effetti un oggetto non identificato di terzo tipo. In primo luogo perché il Forum è un ‘think to do’ che rimette finalmente al centro del campo visivo, fin dal nome e con grande forza, il tema delle diseguaglianze. Suo obiettivo, si legge nel sito (ricco di spunti, idee e proposte), è “disegnare politiche pubbliche e azioni collettive che riducano le disuguaglianze, aumentino la giustizia sociale e favoriscano il pieno sviluppo di ogni persona (diversità), e costruire consenso e impegno su di esse”.
In secondo luogo, come richiama la cornice prescelta, perché il Forum è un’alleanza culturale e politica, un ponte originale che unisce culture diverse, comunità sperimentali e istituzioni, pubblico e privato. Nato nel 2017 da un’idea della Fondazione Lelio e Lisli Basso, riunisce otto organizzazioni di cittadinanza attiva (Action Aid, Caritas italiana, Cittadinanzattiva, Dedalus Cooperativa Sociale, Fondazione Comunità di Messina, Legambiente e Uisp), decine di esperti e accademici in diversi campi, dall’economia al mondo della scuola, da Fabrizio Barca a Marco Rossi Doria. Nel 2020 la Fondazione Paolo Bulgari ha deciso di sostenere l’ultima iniziativa promossa dal Forum, il progetto “Per l’uguaglianza in istruzione”, perché del tutto coincidente con gli scopi della Fondazione. Attraverso questo intervento, il FDD “intende individuare un percorso politico insieme a tutte le forze attive nel vivo della società (associazionismo, autonomie scolastiche, regioni, comuni, sindacati, associazioni datoriali e professionali, ecc.) insieme con le istituzioni di ricerca impegnati nello studio e nel contrasto di ogni forma di ghettizzazione/segregazione in età precoce. Si tratta di mettere al centro della politica italiana la promozione del sapere presto nella vita di ciascuno/a e la uguaglianza in educazione per tutti/e i bambini/e e ragazzi/e rilanciando il dettato costituzionale che intende la scuola pubblica uguale per tutte e tutti e, al contempo, lavorare a un insieme di dispositivi capaci di costruire un’agenda della ‘discriminazione positiva’ in campo educativo dando davvero di più a chi parte con meno nella vita”. Nel biennio 2020-2021, il FDD si propone di promuovere un’agenda dell’uguaglianza in educazione e un forte movimento advocacy, una prima mappatura di 20 quartieri in crisi educativa severa, e di accompagnare almeno 3 di questi quartieri a un modello di progettazione mirata allo sviluppo locale ed educativo secondo i modi di una ‘sorvegliata sperimentazione’. La Fondazione Paolo Bulgari c’è e sostiene questo percorso.

Lo spazio che crea spazio
Associazione culturale, spazio che crea spazio, biblioteca autogestita e popolare, ritrovo e punto di aggregazione sul territorio… Cubo Libro a Tor Bella Monaca è tante cose insieme racchiuse in una piccola struttura di 30 metri quadrati piena zeppa di libri, affacciata su Largo Mengaroni, la piazza principale di Tor Bella monaca. Un luogo nel quale le persone possono fermarsi per socializzare, prendere libri in prestito, sfogliare riviste, giocare, riposare, e ricevere informazioni sulle risorse del territorio. Un centro che promuove iniziative culturali e sociali: dalle letture ad alta voce ai concerti, dalle proiezioni cinematografiche alle mostre.
Cubo Libro è, insomma, uno spazio sociale, un punto di riferimento del quartiere, per il quartiere. Ma non è sempre stato così: l’edificio che ospita Cubo Libro, costruito a fine anni ’90 nell’ambito del un più ampio progetto europeo URBAN per Tor Bella Monaca, è rimasto abbandonato per anni diventando luogo di degrado e di spaccio.
Poi l’occupazione, ad opera di El Chentro Sociale e di altri giovani del territorio, le donazioni di libri da parte di persone del posto, e l’inizio di un dialogo proficuo con il Municipio VI, che ha portato nel 2009 all’affidamento formale del Cubo all’Associazione Culturale Cubo Libro – fortemente voluta da Claudia Bernabucci, che oggi la presiede a titolo gratuito, e che, insieme a un gruppo di giovani professioniste innamorate di Tor Bella Monaca, la porta avanti con abnegazione.

Un centro di formazione professionale e sostegno giovanile
Da più di 70 anni il Borgo Ragazzi don Bosco è impegnato a Centocelle al servizio di giovani e famiglie, con particolare attenzione a coloro che vivono situazioni di disagio. Nato per accogliere gli orfani del secondo dopoguerra, risponde oggi ai bisogni dei giovani offrendo un Centro di Formazione Professionale con percorsi nel settore della meccanica, dell’impiantistica elettrica e della ristorazione; un oratorio-centro Giovanile, per il tempo libero e la socializzazione. L’area educativa gestita dall’Associazione “Rimettere le Ali” accoglie i giovani di età compresa tra i 12 e i 25 anni in situazione di disagio conclamato e famiglie in difficoltà, attraverso progetti educativi personalizzati e flessibili. Comprende diverse proposte educative e servizi collegati tra loro quali una casa famiglia, una comunità semiresidenziale, un centro diurno polifunzionale, un centro di consulenza psicopedagogia, un movimento di famiglie affidatarie e solidali, una scuola popolare interculturale.

Un laboratorio di educazione, cultura e diritti
ÀP è un progetto educativo, sociale e culturale per il contrasto della dispersione scolastica e il rilancio della periferia promosso da daSud APS a Cinecittà. Nato con la riqualificazione degli spazi inutilizzati dell’IIS Enzo Ferrari nel Municipio 7, ÀP – Accademia Popolare è un hub per scuole, associazioni, artisti, liberi cittadini, un luogo di cultura e un centro di aggregazione aperto a tutti. Uno spazio generativo e inclusivo che ospita uno spazio teatrale di 244 posti; una sala con attrezzature professionali frutto della collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, una biblioteca che ospita – oltre ai volumi della ex biblioteca scolastica – il fondo di fumetti e graphic novel intitolato a “Daniele Magrelli”, la Mediateca su mafie e antimafia “Giuseppe Valarioti”, uno Spazio Bimbi e #RadiodaSud, la web radio gestita dagli adolescenti e rivolta a tutta la città.

La frontiera dell’inclusione
Associazione fondata nel 1997, Cooperativa sociale dal 2016, Antropos è da oltre due decenni il punto di riferimento per i bambini e i ragazzi di Tor Sapienza, in particolare all’interno del complesso di case popolari di Viale Giorgio Morandi e di Via Tranquillo Cremona, dove gestisce un Centro di Aggregazione Giovanile e una Ludoteca. Negli ultimi dieci anni Antropos è andata ampliando il proprio raggio di azione al VI Municipio con progetti “community care” e interventi socio-educativi in favore di nuclei familiari, dei giovani e dei bambini in difficoltà. Attualmente gestisce un Servizio per l’integrazione e il sostegno di minori in famiglia (SISMIF), una comunità residenziale per minori, nonché il Punto Luce Torre Maura e lo Spazio Mamme di Save the Children.

Un nome, un’associazione tra persone
L’Associazione IF – ImparareFare opera dal 2014 nei territori della povertà educativa avvalendosi di operatori e ricercatori esperti in educazione, formazione, orientamento. Opera, entro contesti di esclusione multifattoriale, per creare ed attuare progetti educativi di qualità per prima infanzia, infanzia, adolescenza nonché per l’accompagnamento di giovani adulti al lavoro. Così, l’Associazione è impegnata a mettere concretamente alla prova, documentare e far valutare modelli innovativi di azione educativa, formativa e di empowerment locale grazie alla co-costruzione, cooperativa e partecipativa, di comunità educanti e di sviluppo educativo locale insieme a partner attivi nei diversi territori e attraverso la partecipazione di ragazzi, giovani, famiglie, cittadini curando, al contempo, le relazioni con istituzione e ogni agenzia pubblica e privata che abbia le medesime finalità.

Prima le mamme e i bambini
Fondata a Napoli nel 2008, l’As-sociazione Pianoterra Onlus ha sviluppato una metodologia di intervento precoce per le fami- glie più vulnerabili, rivolta principalmente a sostenere la coppia madrebambino per prevenire problemi di sviluppo e spezzare la cinghia di trasmissione delle povertà. Dal 2015 Pianoterra ha avviato a Roma, Tor Sapienza, il progetto Mille Giorni, ed è attualmente capofila del progetto nazionale NEST per il contrasto alla povertà educativa da 0 a 6 anni, finanziato dall’impresa sociale “Con i Bambini”.

La solidarietà a Roma
La Caritas diocesana di Roma è un organismo pastorale istituito dal Vescovo al fine di promuovere la carità nelle Parrocchie e nelle comunità in tutte le sue forme. Fon- data nel 1979 da monsignor Luigi Di Liegro per volontà del Cardinale vicario Ugo Poletti, la Caritas è espressione dell’impegno della Chiesa di Roma nella testimonianza di solidarietà verso le persone svantaggiate, per lo sviluppo dell’uomo, la giustizia sociale e la pace. L’opera pastorale si esplica anche in animazione, coordinamento, assistenza diretta e formazione. La Caritas inoltre promuove direttamente 50 servizi nella città di Roma quali centri di accoglienza, comunità alloggio, case famiglia, mense sociali, presidi sanitari, centri di ascolto.

L’Istituto Comprensivo Melissa Bassi, situato nel quartiere di Tor Bella Monaca, consta di due plessi: il più grande, in Via dell’Archeologia, comprende una Scuola dell’Infanzia, una Scuola Primaria ed una Scuola Secondaria di I Grado; nel secondo plesso, situato a poca distanza in Via Amico Aspertini ha sede un’altra Scuola Primaria, per un totale di 820 iscritti con una media di 17 alunni per classe.
L’Istituto è presieduto dalla Professoressa Alessandra Scamardella, da poco insediatasi come Dirigente, ma già con idee molto chiare sulla strade da intraprendere per il rilancio della Scuola quale presidio educativo e sociale del territorio.
Il Piano dell’Offerta Formativa attesta infatti che l’I.C. Melissa Bassi organizzerà le proprie attività in funzione di un’altra irrinunciabile finalità: “l’educazione ad una cittadinanza attiva, consapevole, responsabile, democratica, che faccia crescere negli alunni il rispetto di se stessi e degli altri, una prima conoscenza critica della realtà socio-politica contemporanea, attraverso riflessioni anche semplici su fenomeni epocali quali la migrazione di massa, il rispetto dell’ambiente e il senso di appartenenza alla comunità”. Una Scuola insomma che intende ricoprire un ruolo propositivo attivo per la comunità tutta, oltre che per gli alunni e le loro famiglie.

L’Istituto Comprensivo Acquaroni di Tor Bella Monaca è composto dal plesso principale in Via Acquaroni, dove hanno sede i tre ordini di Scuola: Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado, e dai plessi di S. Rita – dove ha sede un’altra Scuola dell’Infanzia, e di Via Merlini – con una Scuola Primaria. A frequentare la scuola sono oltre 1000 alunni per circa 60 classi. Il Dirigente Scolastico è Guglielmo Caiazza, proveniente da Salerno ed insediatosi all’Acquaroni a fine 2019.
Dal Piano Triennale dell’Offerta Formativa emerge l’attenzione per l’apertura al territorio: “La carenza di strutture socio-culturali che ha caratterizzato il quartiere per molti anni è stata parzialmente migliorata grazie all’istituzione di alcune associazioni di tipo teatrale, culturale e sociale” si legge, “in un tale contesto la scuola costituisce l’unica risorsa come risposta formativa contro corrente”. E di fatto l’I.C. Acquaroni organizza numerose attività integrative curriculari ed extracurriculari – che spaziano dal settore ludico-sportivo a quello linguistico, passando per la prevenzione dei disturbi comportamentali all’attenzione alla lettura, alla tutela ambientale alle iniziative di solidarietà. La Scuola Acquaroni è divenuta nel tempo una realtà capace di cogliere le opportunità offerte dal territorio, convogliandole al suo interno attraverso la collaborazione strutturata con le realtà attive nella promozione educativa nella sua accezione più ampia.