UNA CITTÀ DISEGUALE
Mappare le aree prioritarie di intervento
Le mappe che rendiamo disponibili qui sotto danno un’idea delle diseguaglianze che attraversano il paesaggio romano, e forniscono una prima, provvisoria, cartina di tornasole delle aree dove intervenire in via prioritaria. Le informazioni su cui si appoggiano presentano tuttavia diverse lacune: la base dati è purtroppo ancora ferma al censimento del 2011, mentre la griglia territoriale offerta dalle 155 Zone Urbanistiche ha un livello di dettaglio ancora insufficiente per permettere letture puntuali dei territori (anche se nettamente migliore di quello offerto dalle tradizionali partizioni amministrative). Quanto ai dati, per ora sono ancora fermi al censimento del 2011. La Fondazione Paolo Bulgari intende collaborare con università e istituti di ricerca al fine di migliorare la produzione e la diffusione di dati, ricerche e conoscenze sulla Capitale.
0-14enni crescono…
La mappa fotografa la presenza crescente di bambini e ragazzi sotto i 15 anni fuori dal Grande raccordo anulare, dove trovano rifugio molte famiglie giovani con figli alla ricerca di case abbordabili. Se in termini assoluti i numeri più elevati di bambini si hanno nei quartieri ormai semi-centrali della periferia del Novecento (Tuscolano, Centocelle, Trieste, Gianicolense), le zone urbanistiche con un’incidenza di giovanissimi superiore alla media cittadina (pari al 13,4%) si concentrano perlopiù fuori dal GRA.
0-14enni crescono…
La mappa fotografa la presenza crescente di bambini e ragazzi sotto i 15 anni fuori dal Grande raccordo anulare, dove trovano rifugio molte famiglie giovani con figli alla ricerca di case abbordabili. Se in termini assoluti i numeri più elevati di bambini si hanno nei quartieri ormai semi-centrali della periferia del Novecento (Tuscolano, Centocelle, Trieste, Gianicolense), le zone urbanistiche con un’incidenza di giovanissimi superiore alla media cittadina (pari al 13,4%) si concentrano perlopiù fuori dal GRA.
…nei quartieri dormitorio
Incrociando i dati sulla numerosità di 0-14enni con l’indice di centralità (messo a punto da Istat per misurare i flussi pendolari), la mappa evidenzia le zone urbanistiche caratterizzate da alta densità di bambini e bassa centralità, i cosiddetti quartieri dormitorio segnati da assenza di opportunità di lavoro, penuria diffusa di servizi e spesso valori elevati di disagio sociale. A Roma il fenomeno si sviluppa lungo tutte le direttrici: da Tor Pignattara a Torre Angela (est); Tomba di Nerone, Primavalle e Fogaccia (nord-ovest); Marconi, Portuense, Pian due Torri (sud); Casalotti, Spinaceto, Ostia nord (sud-ovest).
…nei quartieri sensibili
L’indice di vulnerabilità sociale e materiale elaborato dall’ISTAT offre una prima mappa dei territori più a rischio. Nel quadrante orientale, l’area rossa del disagio si allarga dall’Esquilino, ai quartieri storici del semi-centro, alla zona delle Torri e oltre il GRA, nelle zone urbanistiche interessate dalla presenza di edilizia pubblica e dal dilagare di quella abusiva. Una macedonia rossa di aree sensibili si osserva anche in tutte le altre direttrici della città: a Nord, le zone urbanistiche del Tiburtino e del Tufello; a Ovest, Santa Maria della Pietà e Fogaccia; a Sud-ovest, Corviale e Trullo; verso il mare, Acilia e Ostia Nord.
…nei quartieri sensibili
L’indice di vulnerabilità sociale e materiale elaborato dall’ISTAT offre una prima mappa dei territori più a rischio. Nel quadrante orientale, l’area rossa del disagio si allarga dall’Esquilino, ai quartieri storici del semi-centro, alla zona delle Torri e oltre il GRA, nelle zone urbanistiche interessate dalla presenza di edilizia pubblica e dal dilagare di quella abusiva. Una macedonia rossa di aree sensibili si osserva anche in tutte le altre direttrici della città: a Nord, le zone urbanistiche del Tiburtino e del Tufello; a Ovest, Santa Maria della Pietà e Fogaccia; a Sud-ovest, Corviale e Trullo; verso il mare, Acilia e Ostia Nord.
…nei quartieri di edilizia popolare
Roma ha un’offerta abitativa pubblica insufficiente, ma comunque ragguardevole: 77.000 case popolari (46.000 di proprietà regionale Ater e 22.781 in quota Roma Capitale), circa un terzo del patrimonio abitativo in affitto a Roma, che danno alloggio a circa 180.000 persone. Incrociando l’indice di vulnerabilità sociale con la numerosità della popolazione in affitto nei quartieri di edilizia popolare, la mappa evidenzia in viola le aree più problematiche: San Basilio, Tufello, Torre Angela, Alessandrina, Acilia Sud e Ostia Nord. In verde, i quartieri popolari storici costruiti prima della guerra e soggetti a fenomeni di gentrification. I quartieri con le quote più significative di case popolari (e fitti passivi) sono Tor Bellamonaca e Ostia Nord, con oltre 5000 alloggi. Si ringrazia OsservatorioCasaRoma.
…nella città abusiva
La mappa realizzata da Monica Cerulli e Andrea Giura Longo (integrando l’Urban Atlas di Roma, le tavole di zonizzazione dei piani regolatori, il piano paesaggistico regionale) mostra in maniera puntuale l’edificazione fuori dal piano di circa 15.000 ettari, poco meno di un terzo dell’intera superficie urbanizzata di Roma (51.000 ettari): 9.600 ettari ricadono nelle zone perimetrate dagli strumenti di pianificazione e 5400 sono disseminati nell’Agro romano o nelle aree protette. Sulla base di questa proiezione è stato possibile stimare (con i dati Istat 2011 per sezioni di censimento) che a Roma circa 90.000 0-14enni, vivano in tessuti di origine abusiva, privi cioè di tutti quegli spazi, servizi, standard urbanistici, che fanno di una città una città.
…nella città abusiva
La mappa realizzata da Monica Cerulli e Andrea Giura Longo (integrando l’Urban Atlas di Roma, le tavole di zonizzazione dei piani regolatori, il piano paesaggistico regionale) mostra in maniera puntuale l’edificazione fuori dal piano di circa 15.000 ettari, poco meno di un terzo dell’intera superficie urbanizzata di Roma (51.000 ettari): 9.600 ettari ricadono nelle zone perimetrate dagli strumenti di pianificazione e 5400 sono disseminati nell’Agro romano o nelle aree protette. Sulla base di questa proiezione è stato possibile stimare (con i dati Istat 2011 per sezioni di censimento) che a Roma circa 90.000 0-14enni, vivano in tessuti di origine abusiva, privi cioè di tutti quegli spazi, servizi, standard urbanistici, che fanno di una città una città.