Che l’e-learning stia aiutando milioni di studenti al tempo del Covid è un dato di fatto. Compiti online e video-lezioni sono all’ordine del giorno e alla portata di tutti… o quasi. Secondo il monitoraggio condotto dal ministero dell’Istruzione in queste settimane la didattica a distanza avrebbe raggiunto, attraverso mezzi diversi, circa l’80% degli alunni, per un totale di 6,7 milioni di studenti su un bacino di 8,3.

I numeri della diffusione della didattica a distanza in italia

6.7 mln di studenti raggiunti dall’e-learning su un totale di 8.3mln
80%

Dati a parte, dalla stampa e dai territori si segnalano due tipi di problemi. Il primo riguarda scuole e insegnanti: la transizione è stata così improvvisa (e improvvisata) che si procede in ordine sparso. Molti istituti e molti insegnanti senza formazione arrancano, e la sensazione è che le smagliature della rete siano assai più ampie di quanto fanno intravvedere i numeri. A questo proposito, Marco Orsi, presidente dell’Associazione Scuole senza Zaino, offre un prezioso decalogo per gli insegnanti sulla rivista online Scuola7, raccomandando di sollecitare il coordinamento e lo scambio di pratiche, stimolare la connessione tra compagni, aiutare i genitori a diventare insegnanti, eccetera .

Il secondo ordine di problemi riguarda la doppia distanza sperimentata loro malgrado da migliaia di studenti che non hanno la possibilità di accedere ad un computer o a un tablet, che vivono in famiglie che non possono permettersi di accendere un contratto per la linea ad internet, o che non sono in grado di accompagnare i propri figli né allo studio, né all’uso corretto delle tecnologie. In queste settimane. Testimonianze di tali disagi vengono riportate dagli stessi docenti, che lamentano la perdita di studenti e la loro brusca frenata sul programma didattico. Marco Lodoli, scrittore e insegnate da più di trent’anni nelle scuole della sterminata periferia romana, scrive su Repubblica:

“Chi ha, può continuare a imparare, chi non ha si ritrova di colpo in un deserto incandescente. Per un insegnante è tristissimo ricevere notizie di questo tipo: in classe i ragazzi sono tutti uguali, ma rinchiusi nelle loro case si riaccendono mille dolorose distinzioni”. Gli fa eco Danilo Corradi, professore al Liceo Amaldi di Tor Bella Monaca: “Quando, durante le lezioni in streaming, vediamo la telecamera di uno studente disattivata potrebbe essere per distrazione, timidezza, oppure la volontà di non voler mostrare la realtà all’interno delle proprie case”.

Queste purtroppo sono criticità reali che si trovano ad affrontare oggi migliaia di giovani italiani, da ieri ancora più isolati e soli, privati delle pari opportunità che solo la scuola garantisce. Se d’un lato l’e-learning riesce a tenere viva la relazione educativa per tanti, per una fetta significativa di ragazzi e ragazze favorisce e amplifica le diseguaglianze.

Tempestiva, tuttavia, è stata la risposta del governo nel cercare di tamponare il più possibile i problemi derivati dall’e-learning. In questa direzione infatti, si muove il decreto legge Cura Italia, che prevede lo stanziamento di 85 milioni di euro, destinati alle Scuole per la didattica a distanza. I fondi stanziati saranno suddivisi in questo mondo:

  • 10 milioni di euro, per consentire alle istituzioni scolastiche statali di dotarsi immediatamente di piattaforme e di strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza, o di potenziare quelli già in dotazione, nel rispetto dei criteri di accessibilità per le persone con disabilità;
  • 70 milioni di euro, per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso gratuito, dispositivi digitali individuali per la fruizione delle piattaforme e degli strumenti digitali di cui alla lettera a), nonché per la necessaria connettività di rete;
  • 5 milioni di euro, per formare il personale scolastico sulle metodologie e le tecniche per la didattica a distanza.
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sono i fondi per dotare le scuole di piattaforme e di strumenti digitali utili
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sono i fondi per mettere a disposizione degli studenti dispositivi digitali
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sono i fondi per formare il personale scolastico sulle metodologie e le tecniche per la didattica a distanza.

Qui potete trovare i link che vi reindirizzeranno al pdf ufficiale contenente: il decreto Ministeriale n.187 del 26 marzo 2020; gli allegati 1 e 2 per il riparto dei fondi regione per regione.