Una mattinata all’insegna dell’ambiente e della pace con le ragazze e i ragazzi della Scuola media (III E) IC Largo Cocconi e di Borgo Ragazzi Don Bosco. Un’azione collettiva di riqualificazione di una porzione di Parco Arafat Somaini supportata dal Municipio Roma V e da Roma Capitale, a cui prenderanno parte alcune realtà di cittadinanza attiva (Zappata Romana, Gruppo Ambiente e Territorio della Libera Assemblea di Centocelle, Molla l’Osso, Ecomuseo Casilino) nell’ambito di un più ampio percorso finalizzato alla valorizzazione della rete ecologica di Roma Est.

Giovedì 5 maggio, dalle ore 11,00 alle 14,00, le ragazze e i ragazzi della scuola media (III E) IC Largo Cocconi e del corso di Orticoltura e giardinaggio della comunità educativa di Borgo ragazzi Don Bosco saranno protagonisti a Parco Arafat Somaini di un’iniziativa pubblica che, coinvolgendo anche università, istituzioni e associazioni locali, ha l’obiettivo di svolgere un’attività didattica incentrata su un’azione di riqualificazione partecipata di una porzione di un Parco pubblico molto bello e al tempo stesso fortemente problematico. L’iniziativa fa parte di MenteLocale, progetto promosso dal LabSU (Laboratorio di Studi Urbani Territori dell’Abitare) dell’Università La Sapienza con il sostegno della Fondazione Paolo Bulgari, ed è organizzata in collaborazione con il Municipio Roma V e l’ufficio del Servizio Giardini.

La sua realizzazione è inoltre supportata da diverse realtà di cittadinanza attiva, tra cui l’associazione Zappata romana, che ha collaborato alla definizione degli interventi di sistemazione e delle attività didattiche, il Gruppo Ambiente e Territorio della Libera Assemblea di Centocelle, già impegnato nella salvaguardia delle aree verdi del quartiere; l’associazione Molla L’Osso, impegnata da anni nella cura dell’area cani del parco, e l’Ecomuseo Casilino, che illustrerà le prospettive future di Parco Arafat Somaini.

Tra le attività in programma, si prevede la sistemazione di nuove panchine, la piantumazione di una siepe di arbusti, di una bordura di erbe aromatiche e di un olivo – come azione simbolica a favore della pace –, la realizzazione di alcuni interventi di manutenzione e lo svolgimento di giochi didattici con e per i ragazzi della scuola. Si tratta di un importante momento di condivisione di un più ampio processo di attivazione degli alunni dell’IC Cocconi attraverso un laboratorio di mappatura e progettazione partecipata del Parco.

Sviluppato dal gruppo di ricerca del LabSU (il Laboratorio di Studi Urbani Territori dell’abitare) dell’Università La Sapienza, il progetto MenteLocale ha l’obiettivo di sperimentare modalità innovative di tutela e valorizzazione del patrimonio naturale di Roma attraverso la messa in rete degli attori del territorio in attività collaborative ed educative supportate da tecnologie digitali. Nella sua prima fase, il progetto MenteLocale ha supportato diverse realtà territoriali, tra cui soprattutto lo stesso Gruppo Ambiente e Territorio, impegnate nella co-progettazione della Corona Verde di Roma est, un’ampia rete, a tutt’oggi sfilacciata e dispersa, di parchi e di beni ambientali da recuperare alla città, riconnettere, valorizzare.

Nel 2022 MenteLocale promuoverà l’attivazione di altri laboratori all’interno delle scuole, per valorizzare l’alto potenziale didattico del processo di mappatura partecipativa facilitata da strumenti digitali – sia in termini di educazione all’ambiente, attraverso le esplorazioni del territorio, che di approccio critico al digitale -, e nell’intento di arricchire il progetto con lo sguardo e l’intelligenza di giovani e giovanissimi.

L’iniziativa fa parte del progetto MenteLocale, realizzato dal LabSU (Laboratorio di Studi Urbani Territori dell’Abitare) dell’Università La Sapienza in collaborazione con la Fondazione Paolo Bulgari.

Intervengono tra gli altri: Mauro Caliste, Presidente del Municipio Roma V; Edoardo Annucci, Assessore al Verde Pubblico; Cecilia Fannunza, Assessora alle Politiche educative; Antonietta Belli, IC Largo Cocconi; Carlo Cellamare, Università La Sapienza; Giulio Cederna, Fondazione Paolo Bulgari.