Con gli educatori e gli psicologi del progetto Tornasole ci siamo concessi un momento di formazione comune intensivo: abbiamo scelto di trascorrere due giorni, il 29 e il 30 Aprile, in Umbria nella ‘Casa Laboratorio Cenci‘ tenuta da Franco Lorenzoni e Roberta Passoni.
A causa dei due anni di pandemia, gli incontri in presenza non sono stati molti per questo gruppo di professionisti, e l’uso della parola, per raccontarsi attraverso i tantissimi incontri on line, è stato sicuramente inflazionato.

L’esperienza a Cenci – dove abbiamo dormito, mangiato , passeggiato nel bosco insieme – è stato un momento diverso che ci ha costretti a mettere in gioco una parte ‘altra’ di noi stessi e a (ri)conoscerci su aspetti anche personali che non avevamo avuto modo di condividere.
Siamo stati molto a contatto con la natura, in un posto splendido, e abbiamo lavorato insieme attivando canali differenti dal linguaggio verbale: abbiamo utilizzato sguardi, movimenti, contatti, silenzi, ascolto….a volte anche superando resistenze personali.

Credo che questo ci abbia fatto molto berne sia dal punto di vista personale che professionale – in qualità di ‘esseri umani’ e di ‘professionisti’ che si occupano dell’educare. Il percorso ha promosso una continua circolarità tra le due essenze, tanto determinante nel nostro mestiere in sfida costante per agganciare chi rimane indietro, e per questo sempre in bilico tra motivazione e frustrazione.
Alcune delle attività proposte ci hanno visto lavorare in coppia, altre in piccoli gruppi e altre ancora tutti insieme, provandoci di volta in volta in una diversa esperienza alla quale ciascuno contribuiva con il proprio apporto – e che a ciascuno veniva restituita dagli altri – che diveniva tassello utile alla dimensione personale e di gruppo.

Ciò ha alimentato la comune consapevolezza che se è vero che la componente individuale – il personale modo di essere, di porsi, di ragionare – è importante, con l’altro si può fare qualcosa di diverso, di nuovo, di creativo, di più completo.
Per rendere possibile tutto questo è stato necessario un ‘tempo dedicato’, che abbiamo potuto e voluto concederci insieme.

Le suggestioni per la nostra quotidianità di educatori sono state molte: vorremo provare a riproporre con bambini e ragazzi dei nostri territori alcune delle attività di Cenci, rimodulandole di concerto con gli insegnanti, concedendoci quindi anche con loro un ‘tempo dedicato’ … che non è mai tempo perso se diventa un ‘tempo formativo’ integrato, dedicato alle mille sfaccettature offerte dai bambini, dai ragazzi …e perchè no dagli adulti, in crescita.

Di seguito le nostre foto – scattate da Mohamed Keita –  nei momenti migliori e l’emozionante regalo ricevuto da Franco e Roberta a conclusione delle due giornate: una poesia composta con le immagini “della finestra” con cui ognuno di noi si è presentato al gruppo!

Articolo di Valeria Lucatello – Esperta in progetti contro la dispersione scolastica e la povertà educativa. Svolge attività di formazione e supervisione con equipe interprofessionali impegnate nel lavoro di prevenzione e recupero di minori e famiglie in difficoltà psicosociali in un’ottica di attivazione delle risorse presenti nella comunità educante.