Gli incontri di riflessione formativa svolti con i partner del progetto Tornasole nei mesi di settembre e ottobre hanno mostrato un gruppo riposato e motivato. Evidentemente era proprio necessario fermarsi, riposarsi, e perché no, pure divertirsi, essendo tutti arrivati a luglio completamente svuotati, se non addirittura esausti! Ecco, questo è nel nostro ambito un tema importante: come lavorare con impegno e creatività, salvaguardando il proprio sé personale e professionale?
Quelli di educatore, psicologo, insegnante, sono infatti mestieri che fanno leva sulla messa in gioco del lato umano della persona, che quindi necessita di una cura attenta, di una sorta di ‘manutenzione’, di ‘ricarica’ ma soprattutto di acquisire consapevolezza dei propri bisogni (oltre che di quelli altrui ai quali è sempre orientata).
Continueremo ancora a tornare sul tema, con l’auspicio che proprio gli incontri di riflessione formativa rappresentino uno di quei momenti di cura per se stessi di cui c’è tanto bisogno. Insomma si riparte con il nuovo anno scolastico e – sebbene qualcuno non sia riuscito nei mesi estivi solo a rallentare un po’ i ritmi, anziché a staccare completamente – lo si fa tutti ben motivati, più consapevoli circa le criticità che ci attendono e che già si presentano, ed anche più forti in virtù dei nodi che si è riusciti a sciogliere nel percorso fatto sinora, soprattutto nel rapporto con le scuole. Sembra infatti che dopo questo anno e mezzo di intenso lavoro finalmente le scuole ci guardino ‘con gli occhi giusti’: che abbiano compreso la nostra funzione e comincino a sentire l’esigenza di lavorare con noi, co-progettando insieme percorsi educativi senza delegarli.
E’ stato quindi necessario attendere un anno e mezzo per vedere i primi piccoli grandi segnali di cambiamento in quella che è la grande sfida del saper trovare strade comuni tra le diverse professionalità all’interno del sistema scolastico per raggiungere un obiettivo condiviso: far stare meglio i nostri bambini e ragazzi e sviluppare in loro maggiore voglia di apprendere.Le associazioni Don Bosco, Da Sud, Cubo Libro, Antropos e Piano Terra hanno lunga esperienza nel lavoro socioeducativo nel tempo extra scolastico. Con Tornasole abbiamo voluto percorrere la sfida di entrare ‘dentro’, a scuola, in classe, portando nostro sguardo e le nostre competenze. Siamo tuttavia consapevoli che il ‘fuori’ (il centro, la piazza, il giardino) rappresenta un baluardo fondamentale di incontro e apprendimento, un vero presidio educativo.
E allora ci stiamo interrogando su quanto e come il ‘fuori scuola’ possa in maniera circolare e sinergica influenzare il ‘dentro scuola’ e viceversa, in modo che i ragazzi non vivano realtà tra loro scisse, se non addirittura opposte, ma percepiscano la presenza di una rete di tenuta adulta, organizzata e collaborativa nella quale si possa non solo muoversi ma anche contribuire a tessere un disegno condiviso.