Patti Educativi Territoriali e percorsi abilitanti. Un’indagine esplorativa.
Il Rapporto “Patti Educativi Territoriali e percorsi abilitanti. Un’indagine esplorativa” del Forum Disuguaglianze e Diversità, realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Paolo Bulgari, partendo da esperienze territoriali, esplora la natura, le finalità e i cambiamenti generati da Patti educativi e dalle Alleanze educative che si differenziano per il livello di formalità e la prospettiva temporale dell’intervento, ma sono accomunati dalla collaborazione tra enti locali, scuole e altri soggetti della “comunità educante” con il fine di contrastare le disuguaglianze educative attraverso l’intervento sui diversi fattori che le determinano, soggettivi e di contesto, dentro e fuori la scuola.
L’indagine sui Patti educativi territoriali e le Alleanze educative nasce con l’obiettivo di porre le basi conoscitive a supporto di un’azione di advocacy del Forum Disuguaglianze e Diversità per la promozione di un’agenda politica sull’uguaglianza e sull’equità in educazione (intesa come uguaglianza di opportunità), a partire da alcune esperienze territoriali.
I Patti e le Alleanze educative possono essere sperimentazioni territoriali che producono conoscenza e apprendimenti istituzionali, per la definizione di più appropriate e integrate politiche ordinarie. Queste sperimentazioni portano innovazione all’interno delle scuole (formazione docenti), negli enti del Terzo settore, negli enti locali, nei soggetti for profit coinvolti, e possono diventare anche laboratori in cui sviluppare una nuova cultura valutativa, definire strumenti di monitoraggio continuo, dar voce ai beneficiari (in particolar modo agli/alle studenti/esse). Infine, tali esperienze sono in grado di produrre presìdi territoriali stabili per le comunità locali che necessitano di riconoscimento e consolidamento, anche attraverso finanziamenti destinati non a progetti ma a soggetti, in modo continuativo.
Ecco di seguito elencate le principali raccomandazioni di Policy così come emerse dalla ricerca, intese a valorizzare e mettere a sistema, in una logica strategica di lungo respiro, le pratiche virtuose di comunità educante:
1. Riconoscere e sostenere i Patti Educativi Territoriali come espressione dell’autonomia scolastica.
2. I Patti Educativi richiedono investimenti e assunzione di ruolo e responsabilità da parte dei diversi livelli di governo dell’istituzione scolastica.
3. La nuova idea di scuola promossa dai Patti Educativi richiede nuovi corsi di aggiornamento.
4. Attraverso i Patti Educativi si deve favorire la sperimentazione e il consolidamento del Terzo Settore impegnato nel contrasto alla povertà educativa.
5. Per la sostenibilità dei Patti Educativi occorre un cambio di paradigma degli enti erogatori: non finanziare solo progetti ma rafforzare soggetti ed esperienze divenute presidi stabili e riconoscibili.
6. Nei Patti Educativi dovrebbe essere incrementata la presenza di soggetti for profit come soggetti attivi ed ‘esemplari’.
7. La multifattorialità della povertà educativa richiede altri target di intervento (oltre a bambini e ragazzi) …
8. … e amministrazioni capaci di operare in modo intersettoriale.
9. La continuità alle azioni di Patti e Alleanze può derivare da nuove destinazioni per fondi ordinari.
10. Monitoraggio e valutazione possono essere strumenti per condividere conoscenza su risultati e processi di cambiamento.