Garantire il diritto allo studio e le pari opportunità, così come previsto dalla Costituzione, a tutte le studentesse e a tutti gli studenti. Contrastare al meglio, unendo le forze e coordinando risorse economiche e progettualità già in campo, la dispersione scolastica. Questi gli obiettivi del Protocollo di Intesa siglato al Ministero dell’Istruzione fra la Ministra Lucia Azzolina, la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, il Presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), Antonio Decaro.

“Quello che sigliamo oggi non è solo un Protocollo, ma una vera e propria alleanza che nasce nell’interesse dei giovani – sottolinea la Ministra Azzolina – Per la prima volta mettiamo in campo una sinergia molto operativa e concreta fra il Ministero dell’Istruzione, il Dipartimento per le Pari Opportunità e la Famiglia e i Comuni Italiani”. “Questo Protocollo che firmiamo è davvero importante – sottolinea Antonio Decaro, Presidente dell’ANCI – perché i Comuni avranno l’opportunità di lavorare con il Ministero dell’Istruzione e il Dipartimento per le Pari Opportunità e la Famiglia per contrastare la dispersione scolastica e promuovere il diritto allo studio. Attraverso la rete delle 8.000 amministrazioni comunali del nostro Paese potremo lavorare affinché il diritto allo studio sia assicurato in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, nelle realtà più grandi come in quelle più piccole. Lo faremo anche cercando di incentivare alcuni progetti sperimentali come quello di ‘Scuole aperte’. Oppure attraverso la promozione del servizio di refezione scolastica come momento di educazione e di formazione, anche per diffondere tra i più piccoli abitudini alimentari sane e corrette”. MIUR

La dispersione scolastica rappresenta una delle più gravi e misconosciute emergenze italiane. Dietro questa parola asettica – dal latino dispergere, disperdersi, svanire – si nasconde un fenomeno sfaccettato e spesso doloroso, che rischia di mettere in forse il futuro di decine di migliaia di ragazze e ragazzi. In senso ampio il termine dispersione può comprendere l’abbandono vero e proprio del ciclo scolastico di primo e secondo grado (i persi alla scuola di Don Milaniana memoria), ma anche un insieme di fenomeni diversi che portano al rallentamento e a volte all’interruzione del percorso di studio (ripetenze, ritardi, bocciature, ritiri), dovuti a un’ampia gamma di fattori legati alla classe e alla scuola, ma spesso anche alla famiglia e al territorio di provenienza. Secondo l’indicatore europeo degli Early school leavers (ESL), in Italia il fenomeno riguarderebbe circa un giovane su sette tra i 18 e i 24 anni – giovani fermi alla licenza media, non inseriti in percorsi scolastici o di formazione professionale – un dato cresciuto di quasi un punto negli ultimi due anni (dal 13,8% al 14,5%) dopo un decennio di costante riduzione.

In parte l’inversione di tendenza può essere attribuita agli assai scarsi investimenti sul fronte dell’integrazione degli alunni di origine straniera (dal momento che in questo caso la quota di ESL raggiunge ben il 37,6%); in parte pesano i baratri territoriali, ovvero i divari macroscopici in quanto a efficacia dei sistemi di istruzione (la Provincia Autonoma di Trento, l’Umbria, l’Abruzzo e il Friuli-Venezia Giulia presentano valori al di sotto della soglia del 10%, mentre in Calabria, Sicilia e Sardegna i giovani Early School leavers superano il tetto del 20%). In parte il fenomeno è strettamente correlato alle oggettive difficoltà che la scuola incontra nei contesti per farsi comunità educante e mettersi in rete con gli enti e le realtà presenti nei territori appartenenza. Nell’ultimo decennio, inerzia e tagli ‘lineari’ hanno bloccato l’affermazione di un sistema scolastico a tempo pieno e portato al disinvestimento statale nei servizi (incluse le mense), rendendo sempre più arduo lo sforzo delle istituzioni scolastiche di interagire nel territorio di riferimento soprattutto nelle aree a rischio, contribuendo purtroppo a perpetuare i divari e a proiettare le diseguaglianze sul futuro.