Che la scuola debba preparare ‘anche’ al lavoro sembrerebbe un’ovvietà che non necessiti di essere sottolineata, ma chi si occupa del settore in Italia sa bene come la realtà sia spesso ben diversa.
Segnali d’allarme già lanciati dalle indagini condotte dall’Unioncamere e dall’Anpal affermano il difficile riempimento di oltre 1 milione di posti lavoro causato da un forte disallineamento tra domanda e offerta lavorativa. Sebbene in Italia la disoccupazione giovanile superi il 25 percento, le aziende continuano di fatto a riscontrare forti difficoltà nel reperire personale con specializzazioni tecniche-professionali, a dimostrazione che piena occupazione non è possibile senza piena istruzione. Tra i soliti sospetti, oltre al noto calo demografico – elemento che sta riducendo drasticamente la platea di giovani che entreranno nel mercato del lavoro – vi sono infatti:

  • l’abbandono scolastico, per il quale l’Italia si colloca al terzo posto tra i 19 paesi dell’Eurozona: si calcola infatti che nel 2018 qualcosa come 600.000 giovani tra i 18 e i 24 anni non siano inquadrati in percorso di studio o di formazione – un numero quasi dieci volte superiore a quello dei 62.000 “cervelli in fuga
  • La mancata interazione tra istituzioni scolastiche e lavorative.

Su questi aspetti si concentra anche l’attenzione della Fondazione Paolo Bulgari che, dedicandosi alla comunità educante dei quartieri sensibili della capitale, intende agire sull’asse della scuola e del lavoro, quali elementi inscindibili nel percorso di crescita culturale e di sviluppo personale e del territorio. Sarà tra l’altro commissionata una ricerca ad hoc sui mestieri e le competenze maggiormente spendibili sul territorio, su cui costruire percorsi professionali aperti al quartiere, nella convinzione che il binomio educazione-occupazione, e quindi il Paese, possa e debba essere riallineato.

la fotografia dell’ISTAT per classi d’età

15-24 anni

18,6%

tasso di occupazione

30,2%

tasso di disoccupazione

73,3%

tasso di inattività

25-34 anni

62,2%

tasso di occupazione

15,1%

tasso di disoccupazione

26,3%

tasso di inattività