Da due settimane, nel giardino dell’Istituto Comprensivo Melissa Bassi di via dell’Archeologia, sono in corso gli scavi preliminari in vista dell’apertura del cantiere Cresco. Indagini sotterranee richieste dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura, per assicurarsi che il cortile della scuola non nascondesse resti di antichità. Un’ipotesi che si è rivelata infondata ma che nasceva da un dubbio comprensibile, come sottolineano Giorgio Gatta e Prisca Giacovazzi, gli archeologi incaricati di seguire i lavori. “Dagli anni ’80”, spiegano, “si sa che sotto il parco antistante la scuola ci sono delle murature romane, anzi c’è proprio una villa romana; per questo si immaginava potesse esserci altro intorno, invece abbiamo trovato solo i detriti interrati di un vecchio cantiere”, Si tratta di rifiuti inerti, come calcestruzzi e pezzi di cemento armato, che la Fondazione Paolo Bulgari ha subito provveduto a fare smaltire in discarica.

La villa romana di via dell’Archeologia fu ritrovata casualmente durante i lavori di attuazione del piano di zona. In quell’occasione venne studiata, catalogata e poi ricoperta, come prevede la prassi. Ora dorme lì sotto, vegliata dai palazzoni popolari. Pochi metri più avanti, sempre lungo il confine della Melissa Bassi, c’è un altro reperto romano: una cisterna le cui mura sono ben visibili in superficie. La geografia archeologica di Tor Bella Monaca, però, non finisce qui. “Tra via di Tor Bella Monaca e via Aspertini c’è un’altra villa romana”, racconta ancora Gatta, “già nota nel 1800”. Infine, ci sono i resti della via Gabina, la strada che conduceva a Gabi, riemersi nella zona di piazza Castano. Ritrovamenti che non devono stupire, come spiega lo stesso archeologo: “Questa era un’area extraurbana fortemente utilizzata, c’erano ville rustiche per lo sfruttamento agricolo, poderi dove si lavorava la terra; d’altronde, qui si era molto lontani dal centro, se prendiamo come riferimento le mura aureliane, che erano l’ultimo perimetro cittadino.”

Nonostante la ricchezza archeologica del territorio, però, sotto la Melissa Bassi non è stato rinvenuto nulla, e con la chiusura del cantiere potrà essere portata a conclusione anche la conferenza dei servizi. L’avvio dei lavori di riqualificazione del giardino della scuola è sempre più vicino.