Mercoledì 11 maggio dalle 14 alle 19, in Campidoglio, si terrà il convegno dedicato al tema della’ Scuola Aperta’.

L’iniziativa, promossa dagli Assessorati capitolini alla Scuola e al Decentramento con l’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, nasce dalla volontà di favorire l’apertura oltre l’orario ordinario del maggior numero possibile di scuole, di renderle terreno di incontro tra ragazzi, genitori, associazioni di volontariato e del terzo settore; terreno di scambio di esperienze, di messa in comune di risorse e di condivisione di problematiche; terreno di costruzione di Comunità Educante, di cui la Scuola è l’imprescindibile perno.

Certo quello della Scuola Aperta è un tema dibattuto, anche e soprattutto tra gli addetti ai lavori, che hanno opinioni non di rado divergenti sull’efficacia di un percorso che possa essere interpretato come un ‘semplice’ prolungamento orario. E’ vero: aprire la scuola oltre l’ultima campanella è importante, soprattutto nei quartieri complicati, ma di per sé non basta.

Il punto è che l’apertura non si misura con l’orologio, non è semplice un dato orario.  L’extra time deve essere un’occasione per ripensare la scuola, aprirla al mondo, renderla capace di rimettere al centro i bambini con il supporto attivo della comunità educante di un territorio che, proprio accanto alla scuola pubblica, costituisce l’applicazione concreta dei principi della costituzione.

A Roma tanti sono gli esempi virtuosi di dirigenti e insegnanti che promuovono una scuola attiva e laboratoriale, coadiuvati da Comunità Educanti territoriali che portano in dono e mettono in gioco competenze diverse: ci sono nuovi spazi culturali-educativi come quello promosso in una scuola di Cinecittà dall’associazione DaSud  l’effervescente AP Accademia popolare dell’Antimafia e dei Diritti, centro educativo, culturale e politico polivalente; nuove alleanze che puntano con forza sulla coprogettazione dei percorsi e sulla valorizzazione dell’interprofessionalità – insegnanti, educatori, psicologi, in classe e fuori (ad es. il progetto Tornasole); il bellissimo  progetto di scuola all’aperto realizzato da Loris Antonelli con decine di classi del Tuscolano e del Quadraro; il promettente percorso di mappatura partecipata di Parco Arafat, avviato Stefano Simoncini e Luca Brignone (Labsu La Sapienza) con una scuola di Centocelle; l’importante percorso di attivazione di circa 30  Associazioni Genitori romane che insieme al MOVI (Movimento di Volontariato Italiano) e alla Fondazione Paolo Bulgari hanno realizzato un ‘Vademecum per le Scuole Aperte e Partecipate’.

Veri e propri  percorsi educativi che invitano i ragazzi a riscoprire la città, mapparla, raccontarla, facendola diventare una gigantesca aula.