Un incremento di 1,5 miliardi di euro del fondo di funzionamento ordinario fino a raggiungere la media europea delle risorse destinate all’università. Questa la proposta per far fronte alla piaga del precariato accademico e raggiungere gli standard Europei. Dall’altro lato il premier Conte ribatte annunciando un piano pluriennale di reclutamento da 10 mila ricercatori: “Abbiamo avuto poco tempo in occasione della legge di bilancio ma c’è la consapevolezza che ricerca e istruzione sono priorità nella linea di sviluppo del paese”. Per il sindacato non basta.
Per comprendere meglio la situazione del sistema universitario italiano ci vengono in aiuto due numeri:

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sono gli “strutturati”, ovvero i docenti e ricercatori con un posto fisso;
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sono i professori e ricercatori instabili.

Un Gap di 14.702 accademici affligge il mondo universitario, che secondo il segretario nazione Flc-Cgil avrebbe bisogno di più fondi e assunzioni: “un piano straordinario di reclutamento di 20mila ricercatori, una riforma del pre-ruolo con una fase transitoria che stabilizzi il precariato storico e valorizzi l’attività svolta dai lavoratori precari in questi anni”. Tito Russo (esperto di tematiche legate al precariato diffuso) chiede inoltre: “una revisione complessiva delle regole di ripartizione dei fondi alle università: basta quote premiali, ma finanziamenti basati sul fabbisogno reale di didattica e ricerca”.
Al piano di assunzione del Governo, la Flc-Cgil storce il naso ribadendo: “I numeri vanno calibrati non solo per tornare ai valori pre-crisi del 2009, ma per adeguare il rapporto tra docenti e studenti al livello degli altri Paesi”.

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sono i fondi stanziati per le università

La ricerca ed in generale la cultura hanno indubbiamente un ruolo centrale e fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico di un Paese determinato a rimanere competitivo nel mercato globale della conoscenza. Proprio per questo la Fondazione Paolo Bulgari collabora, con chi da anni si occupa di ricerca sul territorio: il Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale dell’Università di Roma la Sapienza che incentra la sua attività scientifica e didattica sulle complesse e articolate tematiche della progettazione architettonica e urbanistica, spalleggerà la Fondazione per il compimento del progetto “Cresco” nel quartiere di Tor Bella Monaca.
Ribadiamo perciò la cruciale importanza di un “piano reclutamento” per ripopolare i nostri atenei e le nostre scuole di quelle “menti” in grado di far spiccare il volo alla nostra ricerca.