L’Osservatorio Casa Roma è un blog indipendente che si occupa di raccogliere dati dai principali database pubblici sulla condizione abitativa della Capitale. Per quanto vi siano molteplici soggetti che elaborano dati sulla città, a Roma manca un punto di raccolta e di raccordo delle diverse ricerche. L’Ufficio Statistico di Roma Capitale elabora dati per Municipi e zone urbanistiche. L’Ater Roma – che detiene la maggior parte degli alloggi pubblici – suddivide la città in sei zone amministrative. L’Agenzia delle Entrate e l’OMI (l’Osservatorio Mercato Immobiliare) invece aggregano i dati per zone omogenee definite dal valore degli immobili. Le basi territoriali di analisi sono tutte diverse e nessuna di queste partizioni è sovrapponibile alle altre.

Lo GnommeRoma

L’Osservatorio si propone invece di dare una lettura delle dinamiche in atto in base ad altre realtà geografiche: i quartieri.

Sebbene i quartieri siano elementi riconosciuti della città e toponimi di uso comune – vengo da…, sono di …, ecc. –  non sono perimetrati dal punto di vista amministrativo.

Le zone urbanistiche – che attualmente sono la partizione più fine a livello di analisi territoriale – furono introdotte a Roma nel 1977, molto prima della nascita di molti quartieri, come nel caso di Tor Bella Monaca che è del 1980. Così mentre se per le zone centrali vi è corrispondenza fra zone urbanistiche e quartieri – Testaccio, Esquilino ecc.– in quelle periferiche questa connessione si perde. Ad esempio la zona urbanistica di Torre Angela non solo comprende gli insediamenti tipologicamente assai diversi tra loro di Tor Bella Monaca, Torre Gaia, Torre Angela, Villaggio Breda, ecc. ma vanta una popolazione di 81mila abitanti e una estensione di 16kmq, paragonabile a quella di un medio capoluogo di provincia.

La Zona Urbanistica di Torre Angela con i vari insediamenti

L’ Osservatorio attraverso l’uso del GIS – che consente di geo-referenziare i dati per aree di censimento e di svolgere indagini notevolmente più raffinate a livello territoriale.

In questa modalità, unendo le banche dati di Roma Capitale – proprietaria di 24mila alloggi – e Ater Roma – che ne possiede 45mila– , abbiamo potuto svolgere indagini inedite che ci hanno consentito di individuare e circoscrivere il numero di case popolari distribuite nei vari quartieri romani, e di analizzarne la popolazione residente, i tassi di disoccupazione e tutti i principali indicatori statistici.

L’indice di disagio sociale nei quartieri di edilizia residenziale pubblica a Roma
Elaborazione di Enrico Puccini e Federico Tomassi su base dati Istat

Da queste analisi è emerso che Tor Bella Monaca è il quartiere con la maggiore incidenza di patrimonio pubblico: 5.567 appartamenti su 6.753 sono case popolari, l’82% del totale. Potremmo dire che Tor Bella Monaca è il quartiere più pubblico d’Italia. Infatti è seguito, per numero di abitanti e numero di alloggi, solo dallo Zen di Palermo e da un altro quartiere romano, San Basilio.

Un quartiere quindi dove le istituzioni nazionali e locali dovrebbero e potrebbero intervenire più agevolmente e in via prioritaria in virtù della proprietà pubblica delle aree.

Eppure, nonostante Tor Bella Monaca sia un quartiere ormai celebre, oggetto anche di un piano di riqualificazione da parte del Comune[1], avere dei dati sulla zona, in questo quadro, è cosa assai complessa.

Ad esempio di Tor Bella Monaca non conosciamo nemmeno con esattezza il numero di abitanti, un dato banale ma non desumbile dai dataset offerti attuali partizioni amministrative. Il piano originario prevedeva una popolazione di 28mila abitanti, dato riportato nella maggior parte delle analisi, ma quanti siano oggi le persone realmente insediate è cosa ben diversa.  Per determinare gli abitanti del quartiere abbiamo scoroporato i dati dell’ultimo censimento – Istat 2011– in base al disegno del piano di zona. Attraverso questo procedimento gli abitanti insediati risultano così 16.720, ben 12mila in meno rispetto alle previsioni di piano. Un dato che incide sulla densità complessiva del quartiere di 188 ettari: quella stimata dal piano era di 149 abitanti/ettaro mentre quella attuale è di 88.

La foto aerea della situazione attuale a confronto con il Piano di Zona n22, detto Tor Bella Monaca [2] (1980)

Le Linee guida al Piano di Ripresa e Resilienza[3], in questo momento al vaglio del Parlamento, dedicano notevole spazio questione delle periferie, con il duplice obiettivo di individuare le aree di contrasto alle diseguaglianze e i luoghi di prossima trasformazione.

A livello Comunale la recente Deliberazione della Giunta Capitolina n. 86/ 20, oltre a stimare il fabbisogno abitativo della Capitale in circa 60mila alloggi a canone sociale, individua le aree della 167, quelle dei Piani di Zona, come le aree di futura densificazione e trasformazione. Pertanto avere analisi dettagliate su questi luoghi dovrebbe essere una priorità.

Gli Osservatori sulla Condizione Abitativa si sarebbero dovuti attivare in tutta Italia già dal 1998, ai sensi dell’art. 59, del d.lgs. 31 marzo 1998, n. 112, poi ripreso dall’art. 12, l. 9 dicembre 1998, n. 431. Tuttavia a seguito dei tagli lineari del 30% imposti sulla spesa pubblica dal 2006[4] questo progetto non è stato più finanziato. Eppure, in questa fase di rapidi stravolgimenti socio-economici,  l’Osservatorio sarebbe un utile strumento di ausilio ai decisori politici e un importante strumento di informazione per i ricercatori e la cittadinanza.

L’Osservatorio Casa Roma rimarrà attivo fino a quando, in ottemperanza alla legge, non verrà istituito un Osservatorio pubblico.

[1] www.urbanistica.comune.roma.it [2] Da AAVV, Abitare la Periferia, L’esperienza delle 167 a Roma, Edizioni della Camera di Commercio Roma, 2007, p.270 [3] www.politicheeuropee.gov.it [4] Articolo n.29 del D.L. 223 del 04 luglio del 2006