La scuola di tutti, per tutti, ovunque. Intervista a Franco Lorenzoni
Nell’Aula Giardino inaugurata a dicembre presso l’Istituto Comprensivo Melissa Bassi di Tor Bella Monaca, Franco Lorenzoni si muove perfettamente a proprio agio. Sa cosa fare e cosa far fare ai ragazzi, come attirare la loro attenzione, come impegnare teste e mani.
Voci dal cantiere CRESCO: un patto educativo per Tor Bella Monaca
Negli infiniti e labirintici corridoi dell' Istituto di Istruzione Superiore Edoardo Amaldi di Roma, Maria Rosaria Autiero si muove con piglio dirigenziale misto a passione educativa: saluta i bidelli, si affaccia nelle aule, scherza con i ragazzi, si confronta con i professori.
Voci dal cantiere CRESCO: la scuola ha bisogno di coraggio per vincere la scommessa con il futuro
Allargando lo sguardo dal particolare al generale, infatti, il maestro Pietro identifica proprio nella poca formazione dei docenti il tallone d’Achille del sistema scolastico in Italia. “La scuola primaria italiana funziona ancora bene ma meno di quanto potrebbe; servono competenze relazionali e di gestione di gruppi classi sempre più problematici, che non possono essere curati solo pensando al mero contenimento ma necessitano di una didattica propositiva e di crescita”.
Voci dal cantiere Cresco: la scuola deve dare ai ragazzi le parole con cui esprimersi
Una giovane insegnante di lettere. Una scuola media di periferia. Qualche eco di Don Milani sparso qua e là. Ingredienti potenzialmente pericolosi, pronti a esplodere in un racconto grondante stereotipi.
Voci dal cantiere Cresco: una comunità che educa a guardare oltre
Ex professoressa di lettere, vincitrice dell’ultimo concorso nazionale destinato ai Presidi, Alessandra è arrivata a Tor Bella Monaca due anni fa. Una preside “pendolare”, che fa la spola in treno tra Roma e Napoli, garantendo la presenza fisica almeno tre o quattro giorni alla settimana.
Voci dal cantiere Cresco: l’importante è non perdere il filo
La didattica a distanza, arrivata improvvisa nel 2020 e proseguita “a intermittenza” nel 2021, ha messo alla prova le capacità di adattamento della scuola italiana. Uno stress test che ha cambiato le carte in tavola a molti professori, chiamati a sperimentare con creatività e a cimentarsi con modalità e tecnologie spesso inedite, per non perdere il contatto con gli studenti.